

“Siccità” (qui il trailer ufficiale) è l’ultimo film di Paolo Virzì ed è da poco uscito nelle sale dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Si tratta di un film indubbiamente attuale e intelligente che consigliamo sia agli adulti che agli adolescenti.
Il film è attuale perché ci trasporta in una Roma del futuro prossimo e ci mostra la città alle prese con una siccità che dura ormai da un anno: il Tevere diventa un inquietante canyon di sabbia, le blatte e le zanzare infestano le strade e le case, la popolazione è stremata. A ciò si aggiunge l’arrivo di una malattia tropicale che scatena una vera e propria emergenza sanitaria.
Questo contesto è in realtà non il film, ma la cornice (ben riuscita) di un dramma corale tipicamente italiano: al centro di “Siccità” troviamo, infatti, storie di personaggi di età, estrazione sociale, etnia e sesso diverso che si incontrano e si scontrano sotto la luce giallastra della città.
Amore, malattia, politica, cadute e rinascite: “Siccità” parla di tutto e lo fa dosando bene i toni, senza mai eccessi e senza troppe forzature.
La fotografia rende tutti i colori di Roma sabbiosi e surreali, ma il film di Virzì è molto realistico, anche quando l’autore sterza verso toni comici o quando fa qualche accenno di satira (contro i politici, i virologi che qui diventano idrologi e contro gli influencer del web).
Il cast è ampio, ma funziona molto bene, specialmente Silvio Orlando (che non ha nulla da dimostrare, ma lo dimostra sempre), Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi.
Consigliamo questo film ai giovani perché è un monito a prendersi cura del futuro del pianeta, ad avere uno sguardo lucido verso la società e anche a saper comprendere la famiglia: i figli, molto spesso, sono più maturi dei genitori e certi vecchi trucchi per nascondere loro i problemi ormai non funzionano più.
Mattia Gelosa
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